
Per quanto riguarda il vivere consapevolmente, tra provare un’emozione e nominarla semplicemente corre un’enorme differenza.
Immaginiamo per esempio un uomo che torni a casa dal lavoro e la moglie gli chiede:” Come stai?” E lui, distrattamente risponda: “Da schifo”. Allora lei, piena di compassione: “Si vede che ti senti uno straccio”. A questo punto l’uomo lascia che le parole della moglie lo raggiungano. Sospira, la tensione comincia a lasciare il suo corpo e con un tono di voce del tutto diverso, quello di una persona che non combatte più i propri sentimenti, ma li riconosce come propri e li accetta comincia a raccontare che cosa lo turba. “Sì”, le dice con una nuova sincerità, “sono di un umore nero”. Adesso sta provando le sue emozioni, non le sta più solo nominando e liquidando con l’espressione sbrigativa “da schifo”. Questo è il primo passo per poterle affrontare e superare.
Alzando il…
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